Tratto dal Blog di Beppe Grillo l'intervento di Travaglio del lunedì scorso. Tra l'altro vi ricordo che nella colonna di sinistra in fondo ho messo un collegamento alla sezione del Blog di Beppe contenenti gli interventi di Marco e la possibilità di vederli in streaming direttamente su questo Blog.
Analizziamo il contenuto del suo intervento almeno in parte: [Leggi][Nascondi]
In Sicilia, quando un cittadino non si piega, gli tagliano le gomme della macchina. Se capisce, bene. Se non capisce, gli fanno saltare la macchina. Se capisce, bene. Se non capisce gli mettono anche una bomba carta alla serranda del negozio. Se poi il tipo non vuole saltare assieme al negozio con tutta la sua famiglia, deve accettare il dialogo. Solo che in Sicilia si chiama "pizzo", si chiama racket, si chiama estorsione. Arrivano uomini del dialogo e gli fanno una proposta. Gli dicono di aver saputo degli attentati, di essere molto dispiaciuti e gli offrono protezione. Da chi? Da loro stessi. Sono loro che mettono le bombe e loro che offrono protezione, da sé stessi. Il dialogo ha un prezzo. È una tangente, un pizzo. Il commerciante dovrà pagare un tot al mese agli estorsori per evitare ulteriori guai.
Alla fine, se paga, che cosa ha vinto? Ha vinto la mafia, non ha vinto lui. Non ha vinto il dialogo. Ha vinto la violenza.
Il paragone con il pizzo dei mafiosi è chiaro senza aggiungere altro. Le minacce e poi l'azione, il loro modo di rassicurare successivamente all'azione e poi il dialogo, cioè la proposta di pagarli per fare in modo che i problemi cessino. Ovviamente loro sono dispiaciuti per le disgrazie che ti sono occorse ma sanno come porvi fine. Bella forza (!) essendo loro stessi ad avere provocato i problemi. Ma continuiamo: [Leggi][Nascondi]
Trasferite questo sistema di operare a Roma. A Roma succedono le stesse cose, soltanto che cambiano le parole. C’è un signore che arriva al potere e immediatamente comincia a rovinare la giustizia, a sfasciare tutto. Presenta una legge per far saltare 100.000 processi, perché ne ha uno anche lui. Poi ne fa un’altra che impedisce ai magistrati di fare le intercettazioni e di scoprire i reati, e di scoprire le prove per incastrare i colpevoli di quei reati. Poi va in televisione dice che se non si scoprono i colpevoli dei reati è colpa della magistratura che è una metastasi, che è politicizzata, che è un cancro. È colpa dei giudici che sono dei fannulloni. È colpa dei giudici che si occupano solo di lui. È colpa dei giudici che sono antropologicamente diversi dalla razza umana che sono dei matti, che sono psicolabili, che sono golpisti, che sono fascisti, che sono terroristi. E che non a caso, nei sondaggi, la loro credibilità diminuisce. I magistrati a questo punto alzano le braccia. Ma ciò non basta. Lui a questo punto fa una legge, ma questa la fa presentare da Tremonti, che taglia i fondi per la giustizia, fino al 40%. 10% il primo anno, 20% il secondo, e poi taglia anche gli stipendi ai magistrati, che già sono pagati un terzo, un quarto, un quinto di quanto è pagato un piccolo manager di una piccola azienda. A questo punto, dopo averli prostrati e ridotti alla rovina, si manifesta qualcuno che offre il dialogo. E dice: “eh, abbiamo saputo che vi stanno impedendo di fare il vostro lavoro, di fare i vostri processi, di fare le intercettazioni, vi stanno impedendo di scoprire i reati; vi insultano. Volete il dialogo? Cifra modica: si chiama Lodo Alfano. Se voi vi dimenticate i processi al Presidente del Consiglio, se vi dimenticate – o le lasciate evaporare, o le mangiate o le bruciate, o le cestinate – le intercettazioni del Presidente del Consiglio (intercettazioni indirette, non è lui che viene intercettato, sono di solito dei mascalzoni con i quali lui è solito parlare, perché sono tutti amici suoi). Bene, se accettate di pagare questa modica cifra, questa sommetta, allora arriva il dialogo: gli altri processi ve li facciamo fare, le intercettazioni ve le lasciamo fare, magari non vi tagliamo nemmeno gli stipendi e non vi tagliamo nemmeno i fondi. Magari assumiamo anche qualche cancelliere. Magari paghiamo anche la benzina per le volanti che devono andare a fare le indagini, con sopra i poliziotti. Dipende da voi. Dialogate, o volete lo scontro?” Ecco, una tecnica estorsiva che a Palermo si chiama racket, a Roma si chiama dialogo. Alla fine, se i magistrati cedono, chi ha vinto? Hanno vinto loro, ha vinto il dialogo? Ha vinto la distensione? Ha vinto la pace? Ha vinto l’estorsore, che politicamente parlando, in questo caso, è il nostro Presidente del Consiglio. Il nostro Presidente del Consiglio che ne sta combinando una al giorno, quando non ne combina due, e che ha bisogno di nascondere questa realtà agghiacciante che sotto gli occhi di tutti, ma che nessuno vede – anche perché molti giornalisti e molti commentatori fanno finta di non vederla.
Ecco spiegato il modo di agire del nano bastardo che di nuovo ci governa grazie alla stupidità dell'italiano medio (classe alla quale io penso seriamente di non appartenere). Lui tutt'altro che idiota (ma molto bastardo), piuttosto scaltro come una faina. Tanto è vero che la Lega stessa, alleata del Partito della Libertà (Provvisoria) o Casa Circondariale della Libertà, ammette che il dannato Lodo Alfano (identico al suo predecessore Lodo Schifani, bocciato come Anticostituzionale dalla Corte. Gli toccherà la stessa sorte?) è il prezzo da pagare per fare le Riforme. Di cui tra l'altro ci sarebbe un fottuto bisogno in questo paese senza giustizia e senza servizi. Il problema è che stiamo chiedendo ad un criminale di riformare il sistema giudiziario. Lo farà dando a tutti i criminali la possibilità di uscire dal carcere se promettono che "non lo fanno più". Sono tranquillo. Col cazzo!!
Allora che Veltroni e gli altri dipendenti statali che ci dovrebbero rappresentare si rendano conto con chi davvero hanno a che fare e inizino a fare opposizione! Ma cosa dico questo è impossibile. Si tratta del PD, l'unico partito al mondo le cui iniziali fanno venire in mente la più feroce bestemmia!
Quindi Berlusconi dice: io li minaccio di fare delle leggi mostruose così loro dialogano (sono fissati, meglio parlare con il muro!) e io ci guadagno una bella impunità. Non se la ragiona mica male. E poi certi coglioni si arrabbiano se qualcuno si permette di criticare il Capo dello Stato perchè permetto un tale scempio! Ci mancherebbe, stiamo pagando il pizzo allo Psycho Nano. [Leggi][Nascondi]
Esattamente come molti intellettuali facevano finta di non vedere il fascismo alle sue origini. E sono stati ricordati nei libri di storia perché era quelli che parlavano d’altro, erano quelli che dicevano di non esagerare. Quelli che dicevano che bisognava dialogare con Mussolini. Erano quelli che dicevano: “ma insomma, anche lui farà delle cose buone. Ma insomma, certo è un po’ rude, però ha anche il suo consenso. Ha preso i voti.” Ecco, sono questi che verranno ricordati nei libri di storia per non aver fatto nulla e per non aver fatto nulla in una fase come questa. Sono loro i principali alleati del regime.
Qualcuno sta pensando che si sta esagerando parlando di Regime? E allora cosa si dovrebbe dire. Almeno sarete d'accordo tutti che si tratta di un regime mediatico, con le Sue TV (ci metto pure la RAI) che ci disinformano a più non posso. Dicono le peggiori bestialità questi politici e nessuno che gliene chieda minimo conto. Tipo la bugia che ci raccontano che una legge sull'immunità delle alte cariche l'hanno tutte le grandi democrazie… Non una che abbia chiesto di fare un esempio vero. Complimenti! No, tutti a profondersi in inchini e leccate di culo, mi consenta Presidente di farle notare che… e alla sua successiva replica il silenzio. Non si esageri! Con tutti i posti di lavoro che ha dato! Sì ma ai suoi figli, parenti ed amici. Un ultimo trafiletto del buon Marco: [Leggi][Nascondi]
Sono anche alcuni sedicenti oppositori, quelli che ElleKappa chiama "diversamente concordi", che non dicono mai una parola definitiva. Che non riescono a dire "no!", ma: "trattiamo, mettiamoci d’accordo, dialoghiamo. Togliete la legge blocca processi e noi ve ne facciamo una che blocca solo quel processo, in fondo a voi interessa solo quel processo, mica gli altri." Non si rendono conto nemmeno del fatto che a settant’anni dalle leggi razziali, stanno passando delle leggi razziali. Nell’Italia del 2008 sono già passate un paio di leggi razziali e altre sono in preparazione. Sono quelle leggi che trattano in maniera diversa i cittadini o le persone umane, a seconda della loro provenienza, della loro razza, o del colore della loro pelle. Una l'ha approvata il Capo dello Stato senza colpo ferire, senza battere ciglio: si chiama "aggravante speciale per gli extracomunitari clandestini". Stabilisce questo: se io, italiano bianco di razza ariana, rapino un milione di euro una banca e do un ceffone a una guardia giurata becco, poniamo, dieci anni. Se lo stesso reato, la stessa rapina, per lo stesso importo di un milione di euro, dando lo stesso ceffone alla guardia giurata, lo commette un immigrato irregolare senza i documenti prende dieci anni più x. X è l'aggravante razziale. Abbiamo fatto lo stesso danno, commesso lo stesso reato ma alla stessa azione non segue la stessa reazione dello Stato, ne segue una diversa. Perchè? Perchè lui viene da fuori e io sono indigeno. Infatti vuoi mettere la soddisfazione? "A te chi ti ha rapinato?" "A me un italiano" "Ah che culo, invece a me un extracomunitario!" Come se il danno che può fare un extracomunitario compiendo la stessa azione fosse maggiore. Questa non è una legge per la sicurezza, è una legge razziale che non da ne più ne meno sicurezza rispetto a quella che avevamo prima perchè la sicurezza passa attraverso la certezza dei cittadini che chiunque abbia commesso un reato viene punito con una pena proporzionata. Non c'entra la qualità di chi ha commesso quel reato: tutti devono essere uguali di fronte alla legge. Questo stabilisce la nostra Costituzione e la Corte Costituzionale ha stabilito che questo diritto spetta anche ai cittadini che non sono ancora cittadini, e forse non lo saranno mai, ma li processiamo noi. Nei nostri tribunali tutti devono essere trattati nello stesso modo. L'articolo 3 della costituzione dice che nessuno può essere diverso da altri davanti alla legge per questioni di razza, religione, provenienza, status sociale, condizione sociale.
Cosa ci sarà di così difficile da capire nell'articolo 3 della Costituzione? Tutti UGUALI davanti alla legge. Non accettabile per testa di gomma. Lui deve distinguersi. E allora nel momento in cui una persona processata si lamentasse del fatto che la legge non è effettivamente uguale per tutti e che quindi lui non riconosce e non accetta il potere di quel tribunale di processarlo, chi si sentirebbe di contraddirlo? Domanda retorica e inutile. La legge è uguale per tutti ma Silvio non è tutti, che ti credi? Voi stupidi comunisti che tra un pasto a base di bambini e una deportazione vi mettete a teorizzare l'uguaglianza di Silvio con il resto del mondo. Siete solo dei giustizialisti (non persone sensibili tubrate dall'impunità perpetrata a colpi di governo) e invidiosi (della sua capigliatura). Ma continuiamo pure così che andiamo di bene in meglio. A presto e non disperate! Finchè c'è vita c'è speranza (che muoia!).
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